Echinacea purpurea

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Echinacea per potenziare il sistema immunitario

FAMIGLIA: Asteraceae. Botanicamente le specie più attive dal punto di vista medicamentoso sono la Purpurea e l’Angustifolia. Anche la Pallida è abbastanza valida.

HABITAT: Nord America e Messico. Attualmente coltivata in molti paesi temperati del globo.

PARTE USATA: tutta la parte aerea e le radici.

PREPARAZIONE FARMACEUTICA CONSIGLIATA: estratto secco nebulizzato e titolato in echinacoside min.0,6% (Farmacopea Francese X ed.). L’estratto secco più valido in Italia è quello titolato in echinacoside al 4% e in polisaccaridi al 5%. Dose giornaliera ottimale di echinacoside 0,3 mg/kg.

COMPOSIZIONE CHIMICA: Acidi caffeico, clorogenico e dicafeilchinici, in particolare cinarina e verbascoside. Esteri osidici dell’acido caffeico, soprattutto echinacoside. Molti composti alifatici insaturi, soprattutto alchilamidi e isobutilamidi di acidi polienici. Polisaccaridi complessi. Poliine, che sono composti molto instabili. Contiene anche numerosi flavonoidi e poco olio essenziale.

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DELL’ECHINACEA
Azione immunostimolante: ha una buona azione immunostimolante aspecifica confermata da prove sperimentali quali aumento della fagocitosi (capacità dfi inglobare e distruggere batteri e virus) dei globuli bianchi, della differenziazione dei globuli bianchi da immaturi a maturi e quindi più attivi e della produzione di sostanze stimolanti le difese immunitarie dette interleuchine. Le interleuchine maggiormente sensibili all’azione dell’Echinacea sono la interleuchina 1 (IL 1), la interleuchina 6 (IL 6) e la interleukina 10 (IL 10). Particolarmente importante sembra l’aumento della produzione di interleuchina 10, giacchè essa svolge un ruolo primario nella stimolazione dei linfociti (cellule fondamentali per i processi di immunità).
L’aumento di tutti questi parametri concernenti l’immunità raggiunge il massimo dopo circa 4 ore dalla somministrazione orale dell’estratto di echinacea, e permane su livelli statisticamente significativi per circa 8 ore. L’aumento dei linfociti T raggiunge il massimo livello dopo circa 8 giorni di terapia, per poi rimanere su alti livelli proseguendo la terapia.
E’ stato anche dimostrato che questa pianta è in grado di opporsi all’azione depressiva sul sistema immunitario tipica di molti antibiotici.
Uno studio nel ratto ha valutato se la somministrazione cronica di estratto di echinacea dalla giovinezza fino alla senescenza fosse capace di aumentare la longevità e il benessere delle cellule immunocompetenti, dal momento che è noto che l’attività di queste cellule è fondamentale per la sopravvivenza e la longevità.
Gli animali venivano nutriti con 2 mg al giorno di estratto di echinacea o con un placebo per tutta la loro vita ed erano tenuti e dieta libera. Dopo 10 mesi si valutava la sopravvivenza di questi animali, che era del 79% in quelli del gruppo placebo e del 100% in quelli del gruppo echinacea. Dopo 13 mesi i risultati di sopravvivenza erano del 46% nel gruppo placebo e del 74% in quello echinacea.
Si è anche notato che le cellule NK (“Natual Killer”, importantissime perchè attaccano e distruggono le cellule anormali) erano più numerose e vitali sia nel midollo sia nella milza sia nel sangue periferico dei ratti del gruppo echinacea. Lo studio indica che la somministrazione prolungata di echinacea per la maggior parte della vita del ratto aumenta la sopravvivenza, probabilmente per un effetto stimolante sulle cellule NK.

Indicazioni principali dell’Echinacea
Azione cicatrizzante: ha una notevole azione cicatrizzante a livello cutaneo, dovuta soprattutto all’inibizione di enzimi che attaccano e distruggono la pelle (jaluronidasi e elastasi). Ciò garantisce la stabilità del tessuto elastico presente nella pelle e la più rapida cicatrizzazione delle ferite.

Azione prevalente: immunostimolante aspecifico, in particolare per la prevenzione delle malattie infettive delle prime vie aeree.

Altre azioni: cicatrizzante cutanea.

Indicazioni principali: prevenzione delle malattie infettive delle prime vie aeree, sia nell’adulto sia nel bambino.

STUDI CLINICI SULL’ECHINACEA
Sono stati condotti quasi 50 studi clinici sull’effetto sia preventivo sia curativo dell’echinacea contro le malattie infettive delle prime vie respiratorie. Essi indicano che dal punto di vista curativo l’estratto secco titolato di echinacea è poco efficace, mentre è assai più attivo come preventivo di queste malattie. Studi fatti su bambini affetti da pertosse hanno evidenziato che l’estratto di questa pianta è in grado di ridurre la durata della malattia a cinque giorni attenuandone nettamente i sintomi.

Uno studio clinico ha arruolato 302 soggetti senza infezioni acute a carico dell’apparato respiratorio al momento dell’arruolamento, che ricevevano per bocca un estratto etanolico di echinacea angustifolia o un placebo per un periodo di 12 settimane. Nel gruppo trattato con echinacea l’incidenza di infezioni respiratorie è stata del 29,3% e in quello placebo del 36,7%. Inoltre il tempo di guarigione dei soggetti del gruppo echinacea era significativamente più breve rispetto a quello osservato nel gruppo placebo. Effetti collaterali di lieve entità sono comparsi in 18 pazienti del gruppo echinacea angustifolia e in 11 pazienti di quello placebo. Questo studio indica che l’effetto di un estratto secco di echinacea è superiore al placebo di circa il 20% nel contrastare l’insorgenza delle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree e nel favorirne la guarigione.

Uno studio clinico ha valutato l’effetto della polvere micronizzata di Echinacea sulle malattie infettive delle prime vie aeree. Sono stati arruolati 148 soggetti, che avevano una malattia infettiva non complicata delle prime vie aeree di recente insorgenza, che ricevevano per bocca 1 g. di polvere di echinacea o un placebo per 10 giorni. La valutazione era fatta misurando l’intensità dei sintomi accusati dai pazienti. La durata media del fatto infettivo era di 6,01 giorni sia nel gruppo echinacea sia in quello placebo, mentre anche l’intensità dei sintomi era praticamente identica tra i due gruppi. Lo studio conclude affermando che la polvere micronizzata di echinacea non è superiore al placebo nel trattamento di persone con malattie infettive delle prime vie aeree.

Uno studio clinico ha valutato la capacità dell’echinacea purpurea di prevenire l’infezione da Rhinovirus tipo 39 (uno dei virus tipici del raffreddore). Sono stati arruolati 48 soggetti apparentemente sani, che ricevevano il succo di echinacea alla dose di 2,5 ml o un placebo 3 volte al giorno per 7 giorni prima e per 7 giorni dopo l’inoculazione del virus suddetto. Si valutava l’intensità dei sintomi nasali e la coltura virale nel secreto nasale per valutare la presenza del virus. Si è visto che la malattia si sviluppava nel 58% dei soggetti trattati con l’echinacea e nell’82% di quelli che ricevevano il placebo. Peraltro l’estratto di echinacea non modificava l’intensità e la durata della sintomatologia quando questa si verificava.

Una analisi scientifica degli studi nell’uomo ha valutato l’effetto dell’echinacea nella prevenzione e nel trattamento delle malattie infettive delle prime vie aeree. Sono comparsi finora 322 studi, ma solo 9 di questi soddisfano i requisiti qualitativi richiesti dalla letteratura internazionale. Di questi 6 hanno fornito risultati migliori del placebo e 3 risultati non migliori del placebo. Tutti e tre gli studi con esito negativo riguardavano l’uso dell’echinacea nel trattamento delle malattie infettive delle prime vie aeree. La metanalisi conclude affermando che sulla base degli studi rigorosi finora pubblicati non ci sono dati certi di efficacia per l’estratto di Echinacea come curativo, mentre è migliore come preventivo.

ECHINACEA PURPUREA 300 mg.
(4% polifenoli 5:1)